Info

Questo elegante hotel dista 6 minuti a piedi dalla fermata della metropolitana Museo, 7 minuti a piedi dal Museo archeologico nazionale di Napoli (MANN) e 15 minuti a piedi dal Duomo di Napoli.
Le camere arredate in stile tradizionale, con soffitto alto, sono dotate di WiFi, TV, scrivania, angolo relax, phon , cassetta di sicurezza e minibar.
Alcune sistemazioni godono di vista sul giardino.
È disponibile la colazione.
La struttura comprende un'area lounge con soffitto affrescato e un giardino definito dai nostri ospiti “unico”, “magico”, “rilassante”, “fantastico”, “meraviglioso”.


Ospedale delle bambole

Sembra di tornare bambini quando si varca la soglia dell’Ospedale delle Bambole. Era il 1899 quando Luigino, scenografo del Teatro San Carlo di Napoli, iniziò a “curare” e riparare bambole di pezza nell’antica bottega di Via San Biagio dei Librai, 81. Oggi il figlio e la bisnipote Tiziana, proseguono questa tradizione straordinaria, riparando bambole di ogni sorta che appassionati e collezionisti portano qui da tutto il mondo. Non solo si riparano teste, si ridanno occhi e capelli, ma si ricuciono anche abiti su misura nello stile del malato, per ridonarlo al proprietario più bello che mai, com’era una volta. (Via san Biagio dei Librai, 81 - Tel. 081 203067)

Farmacia degli incurabili

Riaperta al pubblico nel 2012 dopo un lungo restauro, questa storica Farmacia fu inaugurata nel 1700 accanto all’Ospedale degli Incurabili, sorto a causa dell’epidemia di peste che infestava in città nel 1500. La farmacia, formata da una sala di rappresentanza e da un laboratorio, oggi è tornata visibile proprio come era allora, con gli splendidi arredi di radica di noce, le boccette e i vasi policromi in ceramica originale, gli armadietti scolpiti dall’ebanista Agostino Fucito. Sul soffitto, il grande quadro di Pietro Bardellino dal titolo Macaone che cura un guerriero ferito. Annesso alla farmacia, anche un museo dedicato alla storia della medicina a Napoli. (A fianco dell’Ospedale degli Incurabili - Via Longo M., 50)

Museo del tesoro di San Gennaro

Sette secoli di donazioni hanno reso il Museo del Tesoro di San Gennaro una delle raccolte più ricche e particolari al mondo. Oggetti preziosi, antichi documenti, argenti, gioielli e dipinti venivano regalati da uomini illustri, papi e sovrani per devozione al Santo, andando a costituire una enorme collezione oggi esposta al pubblico. Tra gli oggetti in mostra, il famoso reliquiario per il sangue del Santo che fu donato da Carlo d’Angiò. Un viaggio attraverso la storia di Napoli accompagnato da canti e itinerari sonori che rendono l’esperienza davvero suggestiva. (Via Duomo, 149 – Tel. 081 294980)

Teatro romano di Neapolis

Immaginate di scavare nella vostra cantina e scovare niente meno che i resti di un antichissimo teatro romano. È quello che è successo a una signora di Napoli, che volendo allargare la cantina ha aperto un varco in un Teatro (detto Di Neapolis o Dell’Anticaglia) posto su uno dei Decumani della città e risalente al I secolo a.C. Poco più in là, un vecchio artigiano scoprì che la botola che nascondeva sotto il letto per tenere in fresco il vino, era l’unico accesso per la cavea, il corridoio sotto scena per gli attori che dovevano cambiarsi. Il teatro, circondato da abitazioni, è stato oggi recuperato e aperto al pubblico. (Via Anticaglia)

Cimitero delle Fontanelle

In assoluto uno dei luoghi di Napoli più affascinanti e inquietanti allo stesso tempo, il Cimitero delle Fontanelle ospita ancora oggi i resti visibili di oltre 40.000 anime morte durante la famosa epidemia di peste che investì la città nel Seicento e quella di colera dell’Ottocento. Qui per anni è avvenuto lo stravagante rito della cosiddetta “adozione” e sistemazione di un teschio (“capuzzella”) appartenente a ignoti, quindi abbandonato (“pezzentella”), per riceverne in cambio protezione. (Via Fontanelle, 154 )

Purgatorio ad Arco

Legato al Cimitero delle Fontanelle è il Complesso Museale Di Santa Maria delle Anime del Purgatorio ad Arco, una realtà assolutamente unica al mondo, interamente dedicata alle anime sperdute in Purgatorio in cerca di refrigerio dalle pene dell’aldilà. Difatti Purgatorio ad Arco è chiamato anche la “Chiesa delle teste di morto”. Un luogo ricco di arte barocca ma anche di leggende, come quelle legate al “teschio che suda di donna Concetta”, un teschio che, a differenza di tutti gli altri, non è mai ricoperto di polvere, ma appare sempre lucido e pulito, a causa, si dice, del sudore che ricopre l’anima nel Purgatorio. (Via Tribunali, 39 )


IL RESTAURO


Un importante restauro e' in corso da parte delle talentuose operatrici della IMC Restauro capitanate da Mariapaola Castellano e Adriana Ciardiello. Al momento hanno realizzato ricucitura degli squarci ed aggiunta di ritagli di tela nuova dalle stesse caratteristiche di spessore e trama dell'originale per poi procedere ad un restauro pittorico e ricosatruzione delle aree mancanti. Le grosse infiltrazioni che hanno danneggiato la tela ed i suoi parametri decorativi saranno trattate e mimetizzate per mezzo di ritocchi pittorici mentre le decorazioni che risultano mancanti verranno ricostruite a "tutto effetto" così da restituire unicità all'intero soffitto.